venerdì 18 maggio 2018

LA MUNGITURA


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In questo articolo approfondiamo una delle fasi più importanti-forse la più importante- della vita in un allevamento da vacche da latte: la mungitura.

La mungitura non permette solo la produzione di latte ma contribuisce alla corretta salute dell’animale, “programmato” biologicamente a nutrire il vitello.
Le vacche sono animali estremamente generosi: se allevate rispettando gli standard di benessere animale e i propri cicli vitali arrivano a produrre fino a 60-70 kg di latte al giorno!

Al contrario, le vacche a Parmigiano Reggiano, a causa della differente alimentazione rispetto alle vacche che producono latte alimentare (uso di fieni incostanti e razione solo a secco) ,solitamente raggiungono produzioni con limiti massimi inferiori.  

Le direttive del Consorzio Parmigiano Reggiano impongono solo due mungiture quotidiane (solitamente a distanza di circa 12 h una dall’altra).

Johnny e Laka, i nostri due mungitori
La mungitura deve rispettare degli step precisi per evitare successive problematiche alla mammella e all’animale, nonché una scarsa e inefficiente produzione.
Il ruolo del mungitore è complesso, in quanto per saper mungere correttamente occorrono anni di esperienza. Johnny e Laka lavorano con noi da più di 15 anni e negli anni hanno ottenuto un’eccellente preparazione che li rende professionisti in grado di gestire questa delicata fase nei migliori dei modi.






Nel nostro allevamento effettuiamo due mungiture: una alle ore 3:00 am e una alle 15:00. Il latte fresco appena munto viene poi trasferito nel nostro caseificio a pochi passi dalla stalla in cui verrà lavorato in forme di Parmigiano Reggiano. Mungiamo un gruppo alla volta, per primo entra il primo gruppo (pluripare- vacche dal secondo parto in poi), successivamente il secondo (primipare- vacche al primo parto) e come ultimo il terzo gruppo (vacche in prossimità della fase di asciutta)

Quali sono le fasi della mungitura?

Nel momento in cui la vacca entra in sala di mungitura attraverso dei cancelli si posiziona nella sua postazione. Le vacche sono animali estremamente abitudinari, pensate che una vacca che non entra nel suo solito “timing” probabilmente produrrà meno latte!!


Johnny "tira" i capezzoli
In un primo momento il mungitore “tira” i capezzoli in un movimento analogo  alla mungitura di una volta, quella manuale. Questa manovra è un vero e proprio massaggio che stimola il rilascio di ossicitina che raggiunge l’ipotalamo e l’ipofisi dell’animale (come avviene anche negli umani) con il conseguente rilascio di latte.





Il Pre dipping
Ogni capezzolo viene poi pulito e 
disinfettato grazie all’aiuto di una speciale schiuma emolliente (fase del “pre-dipping") che umetta e ammorbidisce il capezzolo.
A questo punto il mungitore attacca il gruppo, cioè il corpo meccanico, composto da delle tettarelle formate da guaine di gomma morbida per non danneggiare il capezzolo. La guaina è un manicotto semi rigido in cui avviene l’alternanza aria- vuoto compiendo movimenti ciclici che “imitano” la poppata del vitello o il movimento delle mani del mungitore. Quindi si alterna una depressione (vuoto) a pressione atmosferica sulla punta del capezzolo, permettendo la fuoriuscita del latte.

I sistemi moderni sono programmati per staccare il gruppo nel momento in cui il flusso di latte contenuto nella mammella diminuisce, lasciando all'interno dai 300 ai 600 gr di latte. Questa “riserva” permette di non svuotare totalmente la mammella per evitare problematiche conseguenti come le mastiti.

Nel momento in cui il gruppo si stacca il mungitore appone sui capezzoli un liquido viscoso (fase del post-dipping) solitamente composto da iodio o clorexidina, che, disinfetta, e solidificandosi, funge da “tappo” per evitare la risalita di agenti batterici lungo il capezzolo. Lo sfintere dei capezzoli infatti, si chiude dopo circa un’ora dal termine della mungitura.
Il post dipping
Terminate queste operazioni i cancelli vengono sollevati e e vacche si affrettano a tornare in stalla a rifocillarsi e riposarsi aspettando la prossima munta!









Il 16 Novembre 2017 gli animali sono stati munti per la prima volta nella nostra nuovissima sala di mungitura in parallelo realizzata da TDM.

La struttura, in acciaio e altamente tecnologica con 16+16 postazioni, permette altissimi standard di mungitura  grazie al sistema AFIMILK e AFICONTROL.
Dalla nostra sala di controllo infatti, possiamo monitorare in tempo reale (anche da remoto)  quello che accade in sala: l' animale presente in ogni postazione (grazie all’identificazione tramite i podometri), il tempo di mungitura, la conducibilità del latte e la produzione. 
Il sistema AFICONTROL in cui in diretta viene
monitorata la sala di mungitura











La conducibilità del latte alterata indica uno stato infiammatorio riconducibile in molti casi a patologie come le mastiti, in quanto i sali contenuti nel latte problematico si rialzano, aumentando la conducibilità elettrica del latte.


La centralina di controllo della mungitura


Alla fine della mungitura le vacche rientrano nei propri gruppi mediante un corridoio che termina con una piattaforma munita di bilancia posizionate ai due lati della sala, che ad ogni mungitura rileva il peso di ogni animale.

Gli animali che manifestano qualche problema durante la mungitura (calo di latte, conducibilità rialzata, aumento di globuli bianchi) vengono divise da un cancello in due differenti box di separazione in cui verranno visitate dal veterinario. Ciò permette un tempestivo intervento e un aumento dell’efficienza di lavoro.

In basso troverete un bellissimo video esplicativo realizzato da TDM in cui sono apprezzabili le fasi di mungitura e la bellezza della nostra sala!


La pesa che visualizza in diretta il peso di ogni
animale
Seguiteci sul nostro BLOG per scoprire il nostro tunnel sotterraneo e il sistema AFILAB , un piccolo laboratorio nella nostra stalla!!

La nostra sala dall'alto




























giovedì 12 aprile 2018

COSA MANGIANO LE VACCHE A PARMIGIANO REGGIANO?




Molte persone ci chiedono cosa mangino quotidianamente le vacche a Parmigiano Reggiano, e quali siano i segreti per un prodotto d'eccellenza che si distingue da tutti gli altri.

Il disciplinare del Consorzio Parmigiano Reggiano vieta l'utilizzo di insilati prediligendo il foraggio secco. Questi due prodotti si differenziano nella conservazione al momento della raccolta: l’insilato si immagazzina in sili per permettere, una volta chiuso il silo, di iniziare una fermentazione acida che ne consente la buona conservazione e maturazione dell’alimento, per il foraggio secco al contrario, non avviene nessuna fermentazione dal momento che il prodotto dopo essere stato tagliato viene essiccato o meccanicamente (tramite essicatoio), o naturalmente, (tramite la luce solare in campo). In seguito viene conservato in "botoloni" (quadrati o rotondi).

La mancanza di fermentazione permette di ottenere un foraggio di maggior qualità e un rispetto delle proprietà nutrizionali e organolettiche dell'alimento.     

Una razione buona e ben bilanciata non è solo la base per un latte di qualità, ma è anche fondamentale per la salute delle nostre bovine. Buone materie prime significano infatti meno problemi digestivi, meno patologie agli arti e ottima fertilità.



La ricetta preparata sapientemente ogni mattina da Ravi, il nostro responsabile carro è:



  • Erba medica (suddivisa in diversi "tagli")


  • Fieno


  • Frumento secco


  • Mais o farina di mais


  • Mangimi



Stefano semina la medica
L'erba medica, la regina della razione a Parmigiano Reggiano, è una pianta della famiglia delle Leguminose. Originaria dell'Asia sudoccidentale ormai è coltivata in tutto il mondo. Ricca di proteine, sali minerali e vitamine è il prodotto di eccellenza per un latte di qualità.

L'erba medica essiccata pronta per la razione


La semina avviene in primavera e viene sfalciata in diversi momenti di maturazione ("tagli"). Nella nostra azienda raggiungiamo solitamente 6-7 tagli annuali in base all’andamento della stagione. La vita di un campo di medica dura almeno 4 anni. L'erba medica fornisce un alto apporto proteico che permette alle nostre bovine di creare un latte ideale per la produzione del formaggio.
Grazie all'uso del nostro essicatoio l'erba medica e il frumento vengono essiccati riutilizzando il calore prodotto del nostro impianto Biogas, permettendo l'ottenimento di un prodotto che mantiene intatte tutte le sue propietà nutritive e organolettiche oltre che un risparmio economico, energetico e di CO2.






La varietà Riviera queen in fiore
Aderiamo dal 2009 al progetto "Erba di casa mia", fortemente voluto dall’azienda Cooltagri nella figura di Corrado Malavasi, nostro grande amico. Grazie all’iniziativa, seminiamo erba medica di due varietà, Palladiana e Riviera queen. Esclusivamente ri-prodotte a pochi chilometri di distanza da dove verranno poi seminate. Questa scelta ha permesso di migliorare notevolmente la produttività, la longevità, la capacità di adattamento al nostro clima della pianta, oltre che ad implementare il mercato del nostro territorio.




Il frumento in razione non è il frumento che solitamente viene utilizzato per la produzione di farine, ma è un frumento da "sfalcio". Anch'esso come l’erba medica viene essicato e conservato in botoloni.

Il frumento (raccolto alla giusta maturazione) è molto importante per l’apporto di zuccheri. Garantisce una stabilità in razione e aiuta le nostre amiche nella ruminazione.
Il mais è un ottimo ingrediente della nostra ricetta, grazie all'alta concentrazione di amido che apporta energia alla mandria. Lo si può usare in farina o in fiocchi.
I mangimi, (composti da crusche, bucce di barbabietole, soia etc.) permettono di dare lo sprint finale a livello proteico. Un mangime bilanciato correttamente alla quantità proteica dell’erba medica, consente stabilita di produzione e sanità di mandria.










Gli ingredienti selezionati vengono immessi in un "carro" che macina e mescola gli elementi per creare il prodotto finito, la base per un Parmigiano Reggiano di qualità, l'Unifeed. Il carro poi viene scaricato nelle corsie di alimentazione, permettendo così agli animali di avere l'alimento fresco ogni giorno.       



         La miscela dell'Unifeed (alimento unico) permette di avere una razione costante da non poter consentire all'animale di "scegliere" tra le componenti, permettendo al rumine degli animali di mantenere un pH costante e quindi una corretta digestione.
                                                  




 
                                                

                                              Ravi immette gli ingredienti della razione nel carro





                               Babu scarica il carro







                                                 La miscelazione degli elementi nel carro








Fabio prepara il terreno per la semina dl frumento nell'inverno 2017





La maggior parte di materie prime vengono coltivate nella nostra azienda grazie al lavoro di Gino, Fabio, Stefano e Andrea. In questo periodo (fine marzo-aprile) viene seminata l'erba medica. Il primo taglio inizia circa ai primi di maggio per poi concludersi con  gli ultimi sfalci ad ottobre.
Questo inverno Fabio ha seminato il frumento che verrà raccolto, per un solo taglio, entro la metà di maggio.
Il campo di frumento oggi (aprile 2018)

Stefano durante la semina del frumento
L'attenzione del nostro TEAM verso la produzione dell'alimento e delle materie acquistate è altissimo, per produrre un latte con alto valore proteico e di grasso, per creare il Re dei formaggi, il Parmigiano
 reggiano, 100% naturale e senza conservanti!!



......e le nostre amiche ringraziano!!







domenica 25 febbraio 2018

UNA GIORNATA IN UNA STALLA DI VACCHE PARMIGIANO REGGIANO


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Schema di una giornata tipo di una vacca da latte

Qual è la giornata tipo di una vacca da latte? Cosa fa l’animale durante il giorno? Molto spesso le persone ci fanno questa domanda ma non è facile nè immediato spiegare qual è la vita in un allevamento di bovine da latte per Parmigiano Reggiano.

Le vacche sono animali estremamente abitudinari, legate agli orari della stalla e ognuna con il proprio carattere. C’è la vacca più pigra, quella più attiva, quella più calma e rilassata, quella più nervosa e meno disponibile al gioco e interazione con le altre.

La mattina inizia presto nel nostro allevamento, alle 7:30 inizia la preparazione del carro del foraggio, l’alimento delle nostre amiche. I vari ingredienti della ricetta -realizzata ad hoc nel caso del Parmigiano Reggiano - del pasto (fieni, paglia, erba medica, mais e mangime) vengono uniti e miscelati nel carro miscelatore per poi essere scaricati verso le 8:00. 

Il momento del pasto
Le vacche a quest’ora sono da poco uscite dalla sala di mungitura e hanno molta fame. Il 50% dell’ingestione quotidiana di cibo avviene proprio al termine della mungitura del mattino. 

Dopo aver mangiato e bevuto l’animale torna in cuccetta dove inizia a ruminare e riposarsi. 

Le vacche da latte mangiano circa 21 kg di sostanza secca al giorno in 12-14 piccoli pasti nel corso della giornata dedicando all’alimentazione  dalle 4 alle 6 ore quotidiane. 
La ruminazione è una fase fondamentale per la produzione
di latte. Durante la ruminazione la bovina re- immette il cibo pre- digerito in bocca triturandolo con un preciso movimento per poi ri- inghiottirlo. La vacca che non rumina o rumina male  presenta molto probabilmente dei problemi di salute (indigestioni, coliche ecc), che inficiano sia la corretta salute dell’animale sia la produzione. 
Ogni vacca da latte rumina per almeno 9-11 h al giorno!!

Se passeggiate in una stalla noterete che alla mattina (11:00-13:00) la maggior parte delle bovine è in cuccetta a ruminare, è questa infatti una delle fasce orarie dedicate a questo delicato momento.

La mungitura
Per non parlare dell’ingestione di acqua! Ogni vacca deve aver accesso continuo all’abbeveratoio dove può bere fino a 120 L di acqua al giorno con un ritmo di 15 L in 45 secondi!!

E nella restante parte del giorno? 
Le nostre vacche vengono munte dalle 15:00 di ogni pomeriggio divise in gruppi. Una vacca non dovrebbe aspettare in sala di attesa prima della mungitura più di 35 minuti prima di essere munta, per evitare stress e affaticamenti eccessivi. La mungitura di ogni vacca compresa la preparazione della mammella dura circa 10 minuti, dopo la quale l’animale può liberamente tornare in corsia, mangiare e riposare. 

Riposo in cuccetta
Il tempio medio giornaliero dedicato al riposo è di circa 13 ore tra sonno e semplice riposo in cuccetta. Il riposo è fondamentale , in quanto mentre l’animale è coricato l’afflusso del sangue in mammella aumenta del 28% permettendo la corretta produzione



di latte. Inoltre l’aumento del resting time incrementa la ruminazione migliorando l’efficienza digestiva. Le vacche camminano molto durante la giornata (fino a 2,5 km) ma devono coricarsi spesso.

Il sonno
Quando i veterinari eseguono le visite sulle bovine, devono cercare di essere veloci per non stressare eccessivamente l’animale. Anche se nel nostro allevamento le uniche visite di routine (a gruppi alterni) vengono realizzate due volte la settimana, si cerca quotidianamente di visitare solo le vacche problematiche che necessitano di cure in box separati e dedicate a loro per evitare di disturbare il resto del gruppo con la presenza di persone in corsia.

La visita veterinaria nei box dedicati
E il gioco? Le vacche amano giocare anche se non sono più giovanissime! Tutto ciò che è nuovo, da una corda, a una scatola è motivo di gioco. Sono estremamente curiose, la loro attenzione viene attirata in continuo e quando una persona non conosciuta entra in stalla si raggruppano curiose per valutare la nuova presenza.

Le nostre vacche sono abituate alle presenza continua di Babu e Ravi, i nostri responsabili stalla, li conoscono, non li temono ma anzi cercano spesso attenzioni e carezze: questo è uno degli obbiettivi della nostra azienda , creare un rapporto di fiducia tra operatore e animale , per evitare stress, paura e insofferenza nelle bovine rispettando pienamente i dogmi del benessere animale.

Un momento di gioco
Passeggiando  per una stalla noterete che gli animali interagiscono intensamente tra loro. Questa fase della giornata denominata “social time” dura circa 2 ore lungo la giornata. Si leccano, si toccano, si rincorrono e a volte litigano. 

La stalla è un branco: le vacche sono animali gerarchici e in ogni gruppo è presente l’animale (o animali ) dominante sotto alla quale ci sono le restanti vacche del gruppo. La vacca dominante spesso “scaccia” dalla greppia di alimentazione le più giovani, si posiziona davanti all’abbeveratoio impedendo alle altre di bere ed è la prima che accede all’alimento fresco. È per questo che dividiamo le primipare (al primo parto, le più giovani), dalle pluripare (le più anziane e anche le più prepotenti!!).

Per evitare la competizione la stalla ideale che rispetta gli standard di benessere animale dovrebbe avere passaggi larghi per permettere il passaggio di più vacche senza eccessivo “traffico”, più abbeveratoi e nessuno angolo cieco in cui le vacche dei ranghi inferiori non trovano via di fuga dalle dominanti.

La notte non è momento di riposo continuo come per gli umani. Passeggiando in una stalla alle 3:00 del mattino noterete che l’attività è pari a quella del giorno (alimentazione, ruminazione e riposo). Le luci non devono mai essere spente, perché l’animale deve poter vedere lo spazio attorno a se per potersi muovere in libertà! Alle 4:00 inizia la prima mungitura del mattino che termina per tutti gli animali alle 7:00.... e la giornata riparte!!

domenica 11 febbraio 2018

Il Pedometro






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La tecnologia Israeliana - leader nella zootecnia di precisione- ha sviluppato nel corso degli ultimi decenni strumenti utili e di nuova generazione per la gestione di una mandria di bovine.
Il pedometro
Uno degli strumenti più utili che ha cambiato la gestione di molte stalle in tutto il mondo è il pedometro. Molti dei visitatori che vengono a trovarci nella nostra azienda ci chiedono cosa siano quelle scatoline blu applicate alle zampe degli animali. Il pedometro è un trasponder, un piccolo computer che viene applicato a ogni vacca su una delle zampe anteriori.

La nostra stalla è stata una delle prime nel nord Italia a utilizzare il sistema AFITAG di TDM  che negli anni successivi ha rivoluzionato la gestione del rilevamento dei calori in molte aziende.

Il pedometro è una sorta di contapassi che misura l’attività motoria dell’animale e il riposo. 
L’attività motoria è uno dei parametri che permette l’individuazione dei calori o di eventuali stati patologici. 
Due nostre amiche che indossano il pedometro
Le vacche raggiungono l’estro ogni circa 18-24 giorni e durante il calorie - che può durare anche molte ore -incrementano l’attività tra il 30% e il 200%, (sono più attive, camminano maggiormente e “cavalcano” le compagne). Il pedometro tramite specifici algoritmi misura 24h/24 la variazione nell’attività e trasferisce i dati a un software che rende di facile lettura il dato all’allevatore.

Grazie a questo strumento è possibile consultare l’inizio del calore, la durata, la fine e di conseguenza  il momento perfetto per l’inseminazione rispettando l'estro naturale dell’animale. Inoltre il mancato riposo in
cuccetta (importantissimo per le nostre amiche) può indicare stati patologici come dolore ai piedi, dolori addominali e insofferenze varie. 
Le antenne che ricevono i dati via WIFI
Nella nostra vecchia struttura nella corte del Serraglio, i pedometri trasmettevano i dati solamente all’ingresso dell’animale in sala di mungitura grazie alla lettura di un chip. Nella struttura nuova la direzione ha creduto fortemente al sistema più innovativo della famiglia TDM: sono state installate delle antenne che ricevono i dati dai trasponder via WI-FI ogni 15 minuti permettendo una maggiore precisione sull’inizio e fine del calore.


Questo massiccio quantitativo di dati viene elaborato dal nostro computer che ci fornisce quotidianamente nell’arco delle 24 ore dati precisi e molto affidabili sul calore delle nostre vacche permettendo inoltre la consultazione dell’inizio e fine del calore e la sua durata. 
La vacca 2091 mostra orgogliosamente il suo pedometro

La nostra famiglia ha creduto e crede fermamente nella tecnologia zootecnica in continua evoluzione, che aiuta quotidianamente gli allevatori per permettere di seguire i propri animali nel modo più corretto, tempestivo e accurato possibile! 

La pagina iniziale del nostro software di gestione













La schermata della gestione dei calori: il grafico mostra l'andamento dell'estro ora per ora
di una specifica vacca

I dati di attività e riposo di una vacca





lunedì 29 gennaio 2018

Il nostro impianto BIOGAS




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QUALCHE CENNO STORICO

Negli ultimi 15 anni in Italia si è assistito alla diffusione di impianti BIOGAS per la produzione di energia rinnovabile e pulita. La sua diffusione sul nostro territorio  ha subito una forte accelerazione a
partire dalla fine degli anni ’90 del XX secolo, rendendo l'Italia quarta al mondo nella produzione dopo Germania, Cina e Stati Uniti . Ciò è stato possibile grazie a politiche energetiche che  hanno determinato quadri di norme,  sistemi di incentivazione e meccanismi di regolazione.

La maggior parte degli impianti (circa il 90%), si trova
nella Pianura Padana, in particolare in quelle aree nelle quali vi è un’alta
concentrazione di allevamenti intensivi, oppure una tendenza alla monocoltura
legata alla produzione di mais.


Le province a più alta concentrazione sono quelle di Cremona e Brescia,
caratterizzate dalla presenza di numerosi allevamenti inseriti all’interno delle
filiere del prosciutto di Parma, del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano.

COME FUNZIONA UN IMPIANTO BIOGAS?


I protagonisti del BIOGAS: i batteri metanigeni
In un impianto BIOGAS vengono immesse quotidianamente sostanze organiche (letame, trinciato di mais ecc.. ) convogliati all'interno di un fermentatore (paragonabile a un grosso rumine artificiale).
In ambiente privo di ossigeno (anaerobico) 4 ceppi di batteri metanigeni degradano la sostanza organica generando un gas combustibile ricco in metano (digestione anaerobica). Nella fase conclusiva di biodegradazione (metanogenesi), vengono prodotti metano (CH4), diossido di carbonio (CO2) e solfuro di idrogeno (H2S), denominato biogas. Tramite il processo di cogenerazione il gas produce energia elettrica, mentre grazie a un circuito di riscaldamento viene prodotto calore. Inoltre, per mezzo di una vasca di stoccaggio viene realizzato concime solido e separato liquido (fertilizzanti).





IL NOSTRO IMPIANTO


Nel 2010 grazie all'intuizione di Pietro e Piero, in località Faccalina a pochi km dalla stalla, è stato realizzato un impianto di tecnologia THOENI e Corradi Ghisolfi. Si tratta di un impianto che produce 525 Kw/ h.


Il gasometro dove viene stoccato il gas
Il nostro impianto è parte integrante della nostra realtà. Quotidianamente il liquame tal quale viene trasportato tramite autobotti dalla stalla al "digestore" ove funge da substrato (materia prima)  per i batteri metanigeni. Inoltre nell'impianto vengono immesse sostanze organiche provenienti da colture dedicate autoprodotte in zona.



 L’impianto è funzionante 24h/24
grazie al lavoro e alla sorveglianza continua di Fabio, Pietro, Stefano , Gino e Andrea. Un imponente sistema di software di ultima generazione con controllo remoto permette di avere una visuale chiara e completa del funzionamento all'interno dell'impianto anche senza essere presenti in loco.
Grazie all'impianto viene realizzata energia elettrica pulita e sostenibile (della quale una porzione serve per autoalimentare l'impianto), che viene immessa nella rete nazionale. Inoltre, viene prodotto "digestato" fertlizzante liquido naturale utilizzato nelle colture e calore.


Il motore dell'impianto
Insieme all'impianto nel 2010 è sorto un essiccatoio per foraggio animale che riutilizza il calore  prodotto dal motore dell'impianto BIOGAS. Nell'essicatoio (a pochi passi dall'impianto) vengono essiccati i balloni di foraggio che serviranno per l'alimentazione delle nostre bovine. L'essicazione permette di alimentare la mandria con prodotti di altissima qualità mantenendo le proprietà nutritive. 

La realizzazione di una caldaia votata al recupero calore dell'impianto per l'essicazione è stata permessa da ENAMA (Ente per la meccanizzazione agricola) grazie a finanziamenti a fondo perduto, che ci hanno permesso di ottenere alti standard di efficienza energetica. 


La sala di controllo🔬
Infatti, grazie al BIOGAS,  all'azienda agricola Serraglio 2 si realizza uno dei modelli economici moderni più lungimiranti: l'economia circolare. Basata sulle tre "R": ridurre gli sprechi, riusare e riciclare: gli scarti vengono riutilizzati per ottenere risorse. S tratta di un processo rinnovabile e sostenibile che permette il consumo responsabile in grado di migliorare le condizioni ambientali del nostro pianeta e quello di vita dei suoi abitanti.

Siamo stati tra i primi a associarci al CIB, il Consorzio Italiano BIOGAS, promotore del modello "Biogasfattobene©" per le lotte ai cambiamenti climatici.



Un simpatico video sul Biogasfattobene


















La diffusione degli impianti per la produzione di energia da biogas agricolo in Italia: una storia di isomorfismo istituzionale (PDF Download Available). Available from: https://www.researchgate.net/publication/260132825_La_diffusione_degli_impianti_per_la_produzione_di_energia_da_biogas_agricolo_in_Italia_una_storia_di_isomorfismo_istituzionale

www.consorziobiogas.it
www.thoeni.com
www.abenergy
www.corradighisolfi.com
www.enama.it




                                                                        
                                                                                                 



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LA MUNGITURA

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