lunedì 29 gennaio 2018

Il nostro impianto BIOGAS




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QUALCHE CENNO STORICO

Negli ultimi 15 anni in Italia si è assistito alla diffusione di impianti BIOGAS per la produzione di energia rinnovabile e pulita. La sua diffusione sul nostro territorio  ha subito una forte accelerazione a
partire dalla fine degli anni ’90 del XX secolo, rendendo l'Italia quarta al mondo nella produzione dopo Germania, Cina e Stati Uniti . Ciò è stato possibile grazie a politiche energetiche che  hanno determinato quadri di norme,  sistemi di incentivazione e meccanismi di regolazione.

La maggior parte degli impianti (circa il 90%), si trova
nella Pianura Padana, in particolare in quelle aree nelle quali vi è un’alta
concentrazione di allevamenti intensivi, oppure una tendenza alla monocoltura
legata alla produzione di mais.


Le province a più alta concentrazione sono quelle di Cremona e Brescia,
caratterizzate dalla presenza di numerosi allevamenti inseriti all’interno delle
filiere del prosciutto di Parma, del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano.

COME FUNZIONA UN IMPIANTO BIOGAS?


I protagonisti del BIOGAS: i batteri metanigeni
In un impianto BIOGAS vengono immesse quotidianamente sostanze organiche (letame, trinciato di mais ecc.. ) convogliati all'interno di un fermentatore (paragonabile a un grosso rumine artificiale).
In ambiente privo di ossigeno (anaerobico) 4 ceppi di batteri metanigeni degradano la sostanza organica generando un gas combustibile ricco in metano (digestione anaerobica). Nella fase conclusiva di biodegradazione (metanogenesi), vengono prodotti metano (CH4), diossido di carbonio (CO2) e solfuro di idrogeno (H2S), denominato biogas. Tramite il processo di cogenerazione il gas produce energia elettrica, mentre grazie a un circuito di riscaldamento viene prodotto calore. Inoltre, per mezzo di una vasca di stoccaggio viene realizzato concime solido e separato liquido (fertilizzanti).





IL NOSTRO IMPIANTO


Nel 2010 grazie all'intuizione di Pietro e Piero, in località Faccalina a pochi km dalla stalla, è stato realizzato un impianto di tecnologia THOENI e Corradi Ghisolfi. Si tratta di un impianto che produce 525 Kw/ h.


Il gasometro dove viene stoccato il gas
Il nostro impianto è parte integrante della nostra realtà. Quotidianamente il liquame tal quale viene trasportato tramite autobotti dalla stalla al "digestore" ove funge da substrato (materia prima)  per i batteri metanigeni. Inoltre nell'impianto vengono immesse sostanze organiche provenienti da colture dedicate autoprodotte in zona.



 L’impianto è funzionante 24h/24
grazie al lavoro e alla sorveglianza continua di Fabio, Pietro, Stefano , Gino e Andrea. Un imponente sistema di software di ultima generazione con controllo remoto permette di avere una visuale chiara e completa del funzionamento all'interno dell'impianto anche senza essere presenti in loco.
Grazie all'impianto viene realizzata energia elettrica pulita e sostenibile (della quale una porzione serve per autoalimentare l'impianto), che viene immessa nella rete nazionale. Inoltre, viene prodotto "digestato" fertlizzante liquido naturale utilizzato nelle colture e calore.


Il motore dell'impianto
Insieme all'impianto nel 2010 è sorto un essiccatoio per foraggio animale che riutilizza il calore  prodotto dal motore dell'impianto BIOGAS. Nell'essicatoio (a pochi passi dall'impianto) vengono essiccati i balloni di foraggio che serviranno per l'alimentazione delle nostre bovine. L'essicazione permette di alimentare la mandria con prodotti di altissima qualità mantenendo le proprietà nutritive. 

La realizzazione di una caldaia votata al recupero calore dell'impianto per l'essicazione è stata permessa da ENAMA (Ente per la meccanizzazione agricola) grazie a finanziamenti a fondo perduto, che ci hanno permesso di ottenere alti standard di efficienza energetica. 


La sala di controllo🔬
Infatti, grazie al BIOGAS,  all'azienda agricola Serraglio 2 si realizza uno dei modelli economici moderni più lungimiranti: l'economia circolare. Basata sulle tre "R": ridurre gli sprechi, riusare e riciclare: gli scarti vengono riutilizzati per ottenere risorse. S tratta di un processo rinnovabile e sostenibile che permette il consumo responsabile in grado di migliorare le condizioni ambientali del nostro pianeta e quello di vita dei suoi abitanti.

Siamo stati tra i primi a associarci al CIB, il Consorzio Italiano BIOGAS, promotore del modello "Biogasfattobene©" per le lotte ai cambiamenti climatici.



Un simpatico video sul Biogasfattobene


















La diffusione degli impianti per la produzione di energia da biogas agricolo in Italia: una storia di isomorfismo istituzionale (PDF Download Available). Available from: https://www.researchgate.net/publication/260132825_La_diffusione_degli_impianti_per_la_produzione_di_energia_da_biogas_agricolo_in_Italia_una_storia_di_isomorfismo_istituzionale

www.consorziobiogas.it
www.thoeni.com
www.abenergy
www.corradighisolfi.com
www.enama.it




                                                                        
                                                                                                 



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martedì 23 gennaio 2018

La Famiglia del Serraglio2!


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Babu
Ecco la grande famiglia del Serraglio2 in uno scatto realizzato presso la vecchia stalla del Serraglio a pochi km da dove sorge ora la nuova struttura.

La Serraglio 2 nasce più di 20 anni fa grazie alla passione di Sara e Arnaldo Angeli.
 In seguito la squadra si è allargata grazie alla presenza di Piero Gattoni e Pietro Angeli, a cui si sono aggiunte Marina (in contabilità) e Francesca arrivata nell'aprile 2017.

Pietro con un vitellino appena nato
Ravi e Babu con noi rispettivamente da 22 e 10 anni, curano con passione e dedizione la mandria preparando quotidianamente il carro dei foraggi permettendo alle nostre bovine di alimentarsi ogni mattina con foraggio fresco, assistendo i veterinari Fausto e Federico nei loro giri visita e occupandosi dei vitelli, il nostro futuro.
Johnny e Laka in mungitura

Johnny e Laka sono i protagonisti della mungitura, ruolo importantissimo e delicato nel mondo dell'allevamento in quanto non solo fondamentale per la produzione, ma anche per l'attenta osservazione dello stato di salute della mammella e generale dell'animale.


Fabio
Fabio, Stefano, Gino e Andrea (presente anche in stalla) si occupano invece della gestione della campagna. Il loro ruolo è preziosissimo, in quanto dalla semina alla raccolta dei nostri prodotti primi deriva un foraggio di alta qualità che permette di ottenere un prodotto finale di eccellenza.

 I ragazzi inoltre si occupano della gestione quotidiana dell'impianto BIOGAS, che, al pari delle bovine, deve essere "alimentato" ogni giorno di liquame fresco.


Gino
Ravi con il vet Federico
Il nostro team è composto da professionisti in grado di sostenere ruoli che si interfacciano e intersecano tra loro, senza inficiare la qualità del lavoro.

Lo spirito di collaborazione reciproca rende il Serraglio una grande famiglia, senza la quale tutto questo non sarebbe possibile!☺☺☺


Stefano
Andrea








giovedì 18 gennaio 2018

La Frisona







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Dopo aver esplorato l’interno della nostra stalla e la suddivisione della mandria nel post precedente, scopriamo le origini storiche e qualche curiosità delle nostre amiche!
La mucca Frisona si distingue facilmente dalla pezzata rossa o dalla vacca bruna per il suo caratteristico manto bianco e nero, il cui nome deriva da una regione dell’Olanda, la Frisia.
La razza Frisona venne introdotta in Italia nella seconda metà del 1800 in particolar modo nella zona della Pianura Padana dove trovò il suo massimo adattamento. Da quel momento si diffuse in tutta Italia, a oggi si contano circa 3 milioni di capi registrati nella nostra penisola.
Fonti storiche citano che l’antica provenienza di questa razza sia l’Asia centrale e che successivamente sia diventato il bovino prediletto delle antiche tribù dei Batavi in Olanda circa 2000 anni fa.
La Frisona italiana deriva dalla razza olandese e Nord americana (definita Holstein) il cui capostite dell’intera razza fu il toro Carnation Producer. A oggi la Frisona nazionale è una popolazione eterogenea, derivata da processi di selezione differenziata nelle varie regioni.
Il peso di un maschio adulto è di circa 900-1300 kg mentre quello delle femmine è di 600-750 kg. La lunghezza media della gestazione è di circa 287 giorni. I vitelli alla nascita pesano circa 40 kg e risultano essere già vitali e pimpanti poco dopo il parto!
Si tratta di un animale straordinario, docile, generoso, ma anche vivace e vitale, abituato alla presenza degli uomini e estremamente versatile in diverse condizioni e temperature.
 La selezione genetica e la scelta dei tori per la fecondazione artificiale ,è uno dei principali lavori dell’allevatore, attento a scegliere gli incroci genomici più adatti per permettere alla propria mandria di trasmettere alla progenie caratteristiche genetiche importanti quali i piedi, la mammella e i valori di caseina importante per la riuscita di un buona resa di formaggio.


La Frisona "ideale" 😁👌

Dal compimento del diciottesimo mese di età, ogni vacca appartenente a una stalla iscritta al Libro Genealogico viene “punteggiata” da un addetto: viene cioè realizzata una valutazione morfologica basata su diverse caratteristiche il cui obbiettivo è l’attribuzione a ogni animale di un valore fenotipico per la sua conformazione, al fine di valutare nel miglior modo possibile la genetica dei riproduttori (tori). Inoltre la punteggiatura occorre per determinare anche il valore economico di un 
animale. 


LA MUNGITURA

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